Marica Branchesi, l’astrofisica italiana che ha “ascoltato” le onde gravitazionali, è nata il 7 marzo 1977 a Urbino.
Si è laureata nel 2002 in Astronomia presso l’Università di Bologna e successivamente ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2006, specializzandosi in radioastronomia e indagando buchi neri e ammassi di galassie.
In seguito si è trasferita al California Institute of Technology, dove si è concentrata sullo studio dell’astrofisica dei buchi neri; in California ha conosciuto il marito Jan Harms, fisico tedesco, con il quale ha avuto due figli.
Marica, insieme al marito, è rientrata in Italia nel 2009, dopo aver vinto un progetto del MIUR che le ha permesso di creare un proprio gruppo di lavoro.
In Italia ha lavorato come ricercatrice presso l’Università di Urbino ed al momento è occupata all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e come professore associato al Gran Sasso Science Institute dove ha ottenuto assieme al marito la posizione di “tenure track”.
Per questo motivo lei e il marito si sono stabiliti all’Aquila, dove ha sede l’istituto, insieme ai due loro bambini.
Marica Branchesi lavora da anni al progetto internazionale LIGO e Virgo, nell’ambito del quale si occupa di fisica delle onde gravitazionali e dei segnali elettromagnetici associati alle sorgenti di segnali gravitazionali.
Nel 2013 le è stato assegnato un progetto di ricerca del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nell’ambito del quale ha rivestito un ruolo fondamentale nella scoperta dell’onda gravitazionale generata dalla fusione di due stelle a neutroni registrata dalle antenne presenti negli Stati Uniti e in Italia .
Attualmente è vice presidente della commissione di Astrofisica delle onde gravitazionali della International Astronomical Union e membro del Comitato internazionale per le onde gravitazionali.
Secondo il Times era nel 2018 tra le 100 persone più influenti al mondo e viene segnalata nella categoria “Pioneers” (pioneri), con un ritratto firmato da Jeffrey Kluger.
Attestati
2016: Breakthrough Prize per aver collaborato alla scoperta delle onde gravitazionali, che conferma, a 100 anni di distanza, quanto ipotizzato da Albert Einstein.
2017: considerata tra la 10 personalità scientifiche per la rivista scientifica Nature, per il suo contributo alla ricerca sulle onde gravitazionali.
2018 - Fra le cento persone più influenti dell’anno, secondo la rivista americana Time.
È stata segnalata nella categoria “Pioneers”, pioneri
Ha vinto il premio del picchio d'oro
Pubblicazioni
• Studio della polarizzazione nelle radiosorgenti subgalattiche, Marica Branchesi Università di Bologna, 2002.
• X-ray and radio evolution of clusters and cluster galaxies, Marica Branchesi Università di Bologna, 2006.
• Electromagnetic follow-up of gravitational wave transient signal candidates, Marica Branchesi, Ligo Scientific Collaboration e Virgo Collaboration, in Journal of Physics: Conference Series,
• Dynamics of stellar black holes in young star clusters with different metallicities - II. Black hole-black hole binaries B. M. Ziosi, M. Mapelli e M. Branchesi in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society,
• Prospects for joint observations of gravitational waves and gamma rays from merging neutron star binaries, B. Patricelli, M. Razzano, G. Cella, F. Fidecaro, E. Pian, M. Branchesi e A. Stamerra, in Journal of Cosmology and Astroparticle Physics
• Observation of Gravitational Waves from a Binary Black Hole Merger LIGO Scientific Collaboration and Virgo Collaboration, B. P. Abbott e R. Abbott,
• Multi-messenger astronomy: gravitational waves, neutrinos, photons, and cosmic rays, Marica Branchesi in Journal of Physics: Conference Series
Curiosità
• All’Università di Urbino non era stato apprezzato il potenziale di Marica e del marito Jan, quindi, data la mancanza di posizioni permanenti, sono rimasti precari per molto tempo, fino al lavoro al Gran Sasso Science Institute.
Leida, 5 novembre 1992 ( Olanda Meridionale, Paesi Bassi)
Biografia
Jan Hendrik Oort nacque a Frenker in Frisia il 28 aprile 1990 in una famigli di chierici. Suo nonno paterno (Henricus Oort) era, apparentemente, una delle tre persone che hanno fatto una nuova traduzione della Bibbia in olandese, e molti dei suoi zii assieme a sua nonna materna furono pastori. Esso fu un astronomo olandese, completò la sua istruzione primaria a Oegstgeest e la sua istruzione secondaria a Leida. Nel 1917 frequentò l’università di Groningen per studiare fisica, La sua tesi di dottorato era intitolata "Le stelle ad alta velocità" . Nel 1921 dopo aver svolto l’esame finale fu assegnato assistente a Groningen. Nel 1922 il giovane si recò negli Stati Uniti per diplomarsi alla Yale University, e per lavorare lì come assistente di Frank Schlesinger.
Nel 1927tornò nei paesi bassi analizzando il movimento delle stelle provo che la Via Lattea ruotava. Nel 1935 divenne professore presso l'Osservatorio dell'Università di Leiden, il cui direttore era Ejnar Hertzsprung.
Oort era affascinato dalle onde radio provenienti dallo spazio. Fu uno dei pionieri della radioastronomia ovvero la nuova branca dell’astronomia, utilizzando una vecchia antenna radar lasciata dai tedeschi.
Negli anni 50 fece fondare un nuovo radiotelescopio a Dwingeloo, nella parte orientale dei Paesi Bassi, tutto ciò con lo scopo di studiare il centro della galassia. Dai suoi studi scoprì che la terra distava 30000 anni luce dal centro della galassia, nella costellazione del Sagittario, e che la sua massa è di circa 100 miliardi di volte quella del Sole, inoltre scoprì che ci sono voluti circa 225 milioni di anni per completare un'orbita.
Nel 1970 venne costruito un nuovo telescopio più grande vicino al vecchio, era composto di dodici telescopi più piccoli che osservavano tramite interferometria radio, una tecnica che fu inventata dallo stesso Oort, ma sperimentata per la prima volta all'Università di Cambridge da Martin Ryle e a Sidney da Joseph Pawsey.
Negli anni successivi la sua ipotesi che le comete avessero un’ origine comune si rilevò corretta, per questo motivo la nube di comete che avvolge il sistema solare porta il suo nome, inoltre fu capace di dim Oggi portano il suo nome, che la luce della Nebulosa del Granchio era polarizzata.
Oggi portano il suo nome, oltre alla Nube di Oort, l'asteroide 1691 Oort e la costante di Oort per la struttura galattica.
Dopo il suo ritiro Jan Oort continuò a studiare l’astronomia fino a poco prima della sua morte, pubblicò diversi lavori sulle linee di assorbimento dei quasar (cioè l'assorbimento delle radiazioni osservate con uno spettroscopio), su come le nuvole interstellari vengono accelerate dall'influenza delle stelle di tipo O.
Jan Oort morì il 5 novembre 1992 a Leida all’età di 92 anni a causa di una frattura dell’ anca.
Attestati
Diploma alla Yale University negli Stati Uniti, assistente di Frank Schlesinger all'Osservatorio di Yale, professore presso l'Osservatorio dell'Università di Leiden nel 1935, Medaglia Bruce nel 1942
Medaglia d'Oro della Royal Astronomical Society nel 1946
Henry Norris Russell Lectureship nel 1951,
Medaglia Karl Schwarzschild nel 1972,
Premio Balzan per l'astrofisica nel 1984,
Vincitore del Premio Kyōto per le scienze di base ( 1987 ).
Pubblicazioni
The letters and papers of Jan Hendrik Oort (31 maggio 1997), Astrophysik IV: Sternsysteme / Astrophysics IV: Stellar Systems ( 2 gennaio 1959 ), De oorsprong van het heelal: Voordracht gehouden in de Algemene Vergadering [van de Hollandsche Maatschappij der Wetenschappen te Haarlem] van 13 mei 1972 ( 1972 ).
Curiosità
Il nonno di Jan Oort era una delle tre persone che hanno fatto una nuova traduzione della Bibbia in olandese, e molti suoi zii come sua nonna materna erano pastori.
Queste furono le sue se parole "Mia madre ha mantenuto il suo interesse in questo, almeno durante i primi anni del suo matrimonio (...). Ma mio padre non era così interessato agli affari della Chiesa, "