REALGAR

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Title

REALGAR

Creator

Lejla Mrkonjic

Description

In natura si presenta in cristalli, aggregati compatti a grana fine, masse polverulente, terrose.
Si tratta di uno dei pochi solfuri che non sono metallici o opachi o blandamente colorati. La sua struttura è analoga a quella di zolfo e assomiglia zolfo in molti aspetti, tranne per il colore (il nome " zolfo rubino "è stato applicato a Realgar).Si presenta con un brillante colore rosso (realgar_b).l'esposizione alla luce lo trasforma in una polvere arancione (realgar_d) e generalmente si trova in zone vulcaniche (realgar_c)

Scheda mineralogica Item Type Metadata

Gruppo cristallino

trimetrico

Sistema cristallino

monoclino

Classe di simmetria

prismatica

Classe cristallochimica

II - solfuri

Formula chimica

AsS solfuro di arsenico

Altri nomi

Risalgallo
Risigallo
Risigale
Sandracca
Sandraca

Aspetto

in natura si presenta in cristalli, aggregati compatti a grana fine, masse polverulente, terrose.
Si tratta di uno dei pochi solfuri che non sono metallici o opachi o blandamente colorati. La sua struttura è analoga a quella di zolfo e assomiglia zolfo in molti aspetti, tranne per il colore (il nome " zolfo rubino "è stato applicato a Realgar).Si presenta con un brillante colore rosso (realgar_b).l'esposizione alla luce lo trasforma in una polvere arancione (realgar_d) e generalmente si trova in zone vulcaniche (realgar_c)

Proprietà fisiche

È composto dal 29,9% di zolfo e dal 70,1 % di arsenico. Parzialmente solubile negli acidi tra cui l'acido nitrico, meglio in acqua regia e in KOH, fonde facilmente producendo vapori tossici e agliacei[senza fonte]. I campioni vanno tenuti al riparo dalla luce perché i cristalli si disintegrano facilmente al contatto della luce perché fotosensibili contenenti arsenolite, orpimento, pararealgar ed altri solfuri di arsenico
formula chimica As2S2
colore rosso bruno, rosso arancio
lucentezza adamantina, grassa
opacità traslucida
sfaldatura perfetta secondo {010}
durezza 1,56 Mohs
densità 3,565 g/cm³
classificazione Strunz II/F.02-30
gruppo spaziale P 21/n

Ambiente di formazione

Genesi idrotermale, sorgenti fredde, associato particolarmente ad altri solfuri di ferro e arsenico, ma anche come prodotto di sublimazione vulcanica, nelle fumarole e nei depositi di sorgenti calde ed in rocce sedimentarie (dolomie e scisti bituminosi). Inoltre si può trovare in giacimenti di metalli talvolta associato ad orpimento, antimonite ed altri solfuri.

Luoghi di ritrovamento

Europa: Baia Sprie (Romania); depositi di Allchar (associata a loradite, raguinite ed altri minerali rari di tallio) presso Alšar (Macedonia); Lengenbach (dove si trova tra l'altro con i minerali: rathite, binnite, baumhauerite, sartorite, smithite, utchinsonite) nella Binntal (cantone Vallese, Svizzera); Schneeberg (Sassonia); Jáchymov (Boemia); Matra presso l'isola Moita (Corsica), Jas Roux Valgaudemar (dove viene trovata insieme, tra l'altro, insieme a: pierrotite, twinnite, chaborneite, smithite), Ravin de la Rocanière presso Lucerame (Nizza, Francia);
Italia. Solfatara di Pozzuoli (provincia di Napoli), Valtellina (Pizzo Canciano) e Lanzada presso il Passo di Gavia in Val Malenco (provincia di Sondrio). Inoltre, in alcune miniere di cinabro del Monte Amiata (presso Bagnore e Morone) (Toscana), nel calcare bituminoso del Monte Priesnig presso Tarvisio (Friuli-Venezia Giulia).
Asia: Lukhumsk, Zensk (Georgia), Tapak (Iran), insieme ad alcuni borati in Turchia.
USA: Utah, Nevada, California.

Usi

Ha un elevato potere coprente, annerisce con i solfuri e viene attaccato dagli acidi. Si utilizza, generalmente mescolato all'orpimento nella tempera e nell'encausto. Sconsigliato per l'affresco e l'olio.Il colore rosso veniva ottenuto dalla macinazione del minerale orpimento che però era di colore giallo (chiamato “sandaraca” dai romani); si tratta del solfuro di arsenico che per motivi di velenosità e alterabilità venne poco utilizzato nella storia della pittura . Il pigmento rosso realgar è la forma alpha del solfuro di arsenico ma esiste come nel caso del cinabro la forma beta detto pararealgar; i due sistemi cristallini sono entrambi monoclini ma il pararealgar è di colore giallo. Si è notato che dopo lunga esposizione alla radiazione solare il realgar si trasforma nella sua forma beta ingiallendo (prodotto di fotodegradazione)

Etimologia

Il nome realgar deriva dalla definizione araba ad esso riferita "rahj-al-ghar", polvere di miniera. Nel tempo il nome è stato di volta in volta cambiato in "risigale", "risigallo" etc. In epoca classica veniva invece chiamato "sandaraca" ed è probabilmente questo il motivo delle frequenti confusioni medievali tra il "raelgar" (sandarica) e il minio di piombo ("sandarica artificialis"dei Romani).

Note e commenti

Da fonti quali Teofrasto, Vitruvio e Plinio, risulta che era conosciuto presso i Romani solo il modo di ottenere il Realgar dalla lavorazione del minerale nativo. Il processo artificiale sarebbe stato introdotto in Occidente dagli Arabi nel Medioevo, insieme al nuovo modo di designarlo, "realgar". Era adoperato nelle miniature, ma più che per dipingere, per conservare le tempere a base proteiche come antisettico. E' stata identificata della polvere di realgar tra i colori ritrovati a Pompei nelle botteghe dei mercanti.

Citation

Lejla Mrkonjic, “REALGAR,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed April 28, 2024, http://www.cosmicnoise.it/o/items/show/233.