Capsella bursa-pastoris

Capsella bursa-pastoris

Aurora Paolini, Camilla Grion, Matteo Princic

Capsella bursa-pastoris

Borsa da pastore, Borsapastore comune

Il nome specifico “bursa-pastoris” deriva dal latino tardo “bursa” e dal genitivo di “pastor”, "del pastore", probabilmente per la forma dei frutti. Il nome inglese mother's heart fa riferimento alla forma dei semi, silique, simili ad un cuore.

Adattandosi ad ogni tipo di clima, vegeta negli orti, nelle vigne, lungo i vecchi muri, negli incolti, nei luoghi coltivati, nelle radure dei boschi; si tratta di una specie a più cicli: i semi cadono appena nascono, per cui la si può trovare fiorita tutto l'anno.

FUSTO - Il fusto è eretto, ma piuttosto esile; è ramificato e possiede piccoli peli molto corti. Altezza media 10–30 cm.
FOGLIE - Le foglie hanno forma estremamente variabile, le basali riunite in rosetta, hanno un breve picciolo, sono lanceolate-lobate, dentate o intere, le cauline sono sessili, hanno forma sagittata e sono amplessicauli, progressivamente intere, glabre.
FIORI - I fiori sono ermafroditi, riuniti in piccoli grappoli terminali su racemi senza foglie; di colore bianco, hanno il calice composto da 4 sepali verdi, ovali, aperti. La corolla è composta da 4 petali bianchi, opposti, più lunghi dei sepali del calice.
FRUTTI - I frutti sono siliquette appiattite, cuoriformi, con i lati rettilinei o leggermente convessi; contengono piccoli semi oblunghi di colore marrone.

In medicina popolare viene usata nella cura delle diarree, delle varici e delle emorroidi. Il fusto è usato contro le infezioni della pelle. In omeopatia si usa come rimedio per le emorragie e malattie biliari e renali. È una pianta commestibile dal sapore simile al cavolo.
Le giovani foglie possono anche essere mangiate come “insalata dei campi” e si dice abbia proprietà curative dell'ipertensione. La rosetta basale può servire nelle “minestre primaverili” o come “erbette per la minestra”. In Cina e America Settentrionale, sui mercati alimentari, è considerata una pianta commerciale. Dai suoi semi si può estrarre un olio commestibile.

Nel corso della prima Guerra Mondiale si affiancò come emostatico ad altre due erbe medicinali già in uso per questo scopo: la segale cornuta e l'idraste.

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