Plantago lanceolata

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Title

Plantago lanceolata

Creator

Buzzinelli Mattia

Scheda botanica Item Type Metadata

Specie botanica

Plantago lanceolata

Nome comune

Piantaggine lanciuola
Lingua di cane
Orecchio di lepre
Piantaggine minore
Piantaggine femminile
Arnoglossa

Etimologia

Il nome generico (Plantago) deriva dalla parola latina "planta" e significa "pianta del piede" e fa riferimento alle piatte foglie basali di questa pianta simili a "piante di un piede". Il nome specifico (lanceolata) deriva dal latino "lanceolatum" e fa riferimento alla forma delle foglie simile alla punta delle lance.
Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.

Ambiente

L'origine è Eurasiatica, ma è una specie diffusa anche in Italia.
Questa specie è presente sia in pianura che sui rilievi, come possono essere le alpi.
La "lingua di cane" si trova inoltre anche in tutto il resto d'Europa; alcuni posti nei quali si può ammirare la sua bellezza sono: Foresta nera, Vosgi, Pirenei e su quasi tutte le altre alture italiane.
L'habitat tipico sono gli incolti, le aree lungo le vie, i campi, le vigne e gli ambienti ruderali. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo.
Queste piante si possono trovare fino a una quota di 2000m.

Caratteri botanici

Fusto: La parte aerea della pianta consiste in uno o più assi fiorali (= scapi) allungati e privi di foglie. Gli scapi sono eretti striato-solcati.
Foglie: Le foglie sono tutte in rosetta basale con disposizione spiralata e sono persistenti per tutto l'anno. La parte inferiore è ristretta in una specie di picciolo a consistenza tenue lievemente alato, mentre la parte superiore è allargata con forme da lineari-lanceolate a ellittico-lanceolate. I bordi sono interi o debolmente dentati con denti distanziati. La superficie è percorsa da 3 - 5 nervature longitudinali ed è subglabra. Dimensione delle foglie: larghezza 1 – 3 cm; lunghezza 8 – 25 cm. Lunghezza del picciolo: 2 – 10 cm.
Fiori: i fiori sono sessili, piccoli e ridotti in ogni elemento. Le spighe hanno delle forme ovoidali compatte e brevi. I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetrameri, ossia con quattro verticilli e tetrameri.
Frutti: I frutti sono delle capsule da ovoidi a ellissoidi con deiscenza trasversale (con coperchio) in parte nascoste dai sepali persistenti. I semi hanno la faccia interna concava e sono pochi (1 o 2). I cotiledoni sono paralleli al lato ventrale. Lunghezza dei semi: 3 mm.
Modalità riproduttive:
-Impollinazione: l'impollinazione avviene in parte tramite insetti, ma soprattutto tramite il vento;
-Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori;
-Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche, ma anche da uccelli.

Usi

Le foglie sono disponibili tutto l'anno e sono usate come radicchio, crude in insalata, oppure cotte come gli spinaci. Bollendo rilasciano un odore simile a quello dei funghi champignon. Le foglie hanno proprietà astringenti. Veniva usata anticamente contro le infiammazioni come emorroidi e malattie dell'apparato respiratorio, oppure veniva data ai giovani anemici. Il capolino dell'infiorescenza è molto più ricco di mucillagine e ha proprietà lassative. Come tutte le plantago possiede doti fortemente cicatrizzanti e difatti in erboristeria le foglie fresche, che contengono mucillatannino, minutamente tritate, poste a contatto con una ferita tramite bendaggio favoriscono una rapida guarigione della ferita stessa e bloccano le emorragie. È consigliato l'uso contro le congiuntiviti e le infiammazioni palpebrali.

Riferimenti

www.wikipedia.it
tutti i fiori e le piante del mondo (libro)

Collection

Citation

Buzzinelli Mattia, “Plantago lanceolata,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed April 29, 2024, http://www.cosmicnoise.it/o/items/show/415.