TRITOLO

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Dublin Core

Title

TRITOLO

Creator

Camilla Grion

Contributor

Camilla Grion

Chimica Item Type Metadata

Denominazione

Nomenclatura IUPAC: 1,3,5-trinitrobenzene
Nomenclatura tradizionale: Trinitrotoluene
Nome Commerciale: Tritolo
Denominazione in inglese: Trinitrotoluene, TNT

Formula chimica

C7H5N3O6

Formula di struttura

Nella figura si può vedere la struttura molecolare del tritolo http://www.cosmicnoise.it/o/files/original/10/775/tritolo_1.jpg http://www.cosmicnoise.it/o/files/original/10/775/tritolo_2..jpg

Proprietà fisico/chimiche

Massa molare: 227,13 g/mol
Densità: 1,65 g/cm3
La solubilità in acqua del tritolo è piccola e anche in acqua bollente non è maggiore del 0,16%.
Temperatura di fusione : 80,35 °C (353,5 K)
Temperatura di ebollizione: ~240 °C (~510 K) con decomposizione

Stato naturale e diffusione

A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino color giallo pallido, insolubile in acqua, abbastanza solubile nei più comuni solventi organici.
Composto chimico organico, trinitroderivato del toluene, usato come alto esplosivo e come costituente di propellenti per razzi. Esplode solo se viene innescato da un detonatore. Il TNT è poco igroscopico e non reagisce con i metalli; può quindi essere conservato per molti anni.

Processo produttivo

Industrialmente si ottiene in modo assai complesso, anche a causa dei problemi di sicurezza, per nitrazione del toluene. La fabbricazione del tritolo è, globalmente considerata, una nitrazione. Essa però non viene condotta in una sola fase, ma in più fasi separate. I procedimenti seguiti sono stati molti, ma ha finito con avere la preferenza lo schema adottato nelle fabbriche inglesi ove la nitrazione viene eseguita in tre fasi, rispettivamente di mononitrazione, detoluazione e trinitrazione.
L'apparecchiatura impiegata è identica per le tre fasi e si compone di robusti recipienti di ghisa, con camicia esterna per raffreddamento o per riscaldamento e contenenti internamente un agitatore e un apparecchio per riscaldamento. Quest'ultimo è costituito da serpentino oppure, e meglio, da un corpo cilindrico con entrata e uscita per il vapore o per l'acqua e dentro cui ruota l'elica agitatrice. Gli apparecchi nitratori possono essere di differente capacità, ma sono generalmente tali da permettere una nitrazione di 1000/1500 kg. di prodotto finito e contenere quindi le quantità corrispondenti di acido. Almeno due termometri, che pescano nella miscela nitrante, permettono di controllare la temperatura e sono protetti da opportune guaine metalliche.
Il procedimento è a contro corrente, nel senso che il toluolo puro, prodotto di partenza, viene impiegato nella mononitrazioue e la miscela d'acido vergine e più forte nella fase di trinitrazione, da cui poi passa alla detoluazione e infine, dopo correzione opportuna, alla mononitrazione.
Il tritolo è un prodotto ad alta stabilità. Se ben lavato nella sua purificazione, al test Abel esso dà una stabilità che è superiore alla sensibilità intrinseca del test medesimo. Si può conservare per tempo indeterminato anche a temperature elevate (40°). Il prodotto purissimo solidifica a 80°,7. Con un'ottima fabbricazione si ottiene correntemente del tritolo a un punto di solidificazione superiore a 80°,5; spesso anche a 80°,6.

Utilizzi, applicazioni

La sua facilità al maneggio, la sua assoluta stabilità, la sua buona potenza, hanno fatto sì che il tritolo si è imposto sino a questi ultimi tempi come il migliore degli esplosivi da scoppio conosciuti per usi bellici. Unica limitazione è la possibilità di rifornimento di toluolo i cui approvvigionamenti sono stati, in tempo di guerra, molto insufficienti.
Il tritolo di grande facilità di impiego per opere civili e minerarie che nell'Ottocento ebbero un grande impulso.

Cenni storici

Il TNT fu preparato la prima volta nel 1863 dal chimico tedesco Julius Wilbrand ma i suoi effetti passarono inosservati per alcuni anni, principalmente perché più difficile da far detonare e meno potente di altri esplosivi. Tra i suoi decisivi vantaggi vi era però la sua stabilità, che permetteva addirittura di fonderlo tramite acqua calda o vapore per riempirne proiettili o modellarlo. È talmente stabile da essere stato depennato nel 1910dalla lista delle sostanze esplosive elencate nel British 1875 Explosives Act.
Le forze armate tedesche lo adottarono come riempitivo dei loro proiettili d'artiglierianel 1902 e lo stesso fecero i britannici a partire dal 1907 adottandolo come sostituito della liddite. Il vantaggio dei proiettili al TNT era che questi esplodevano dopo aver sfondato la corazza delle navi avversarie anziché al primo contatto con esse, come facevano quelli alla liddite.
Con la crescente domanda trainata dalla guerra, il TNT venne spesso addizionato in proporzioni variabili tra il 40% e l'80% con il nitrato d'ammonio a dare un esplosivo chiamato amatolo (o amatol). Potente quasi quanto il TNT, aveva però lo svantaggio di essere igroscopico.

Riferimenti

https://ilblogdellasci.wordpress.com/tag/tritolo/ http://www.treccani.it/enciclopedia/tritolo_%28Enciclopedia-Italiana%29/ https://it.wikipedia.org/wiki/Trinitrotoluene

Collection

Citation

Camilla Grion, “TRITOLO,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed April 27, 2024, http://www.cosmicnoise.it/o/items/show/775.