BENZINA

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Title

BENZINA

Creator

Michele Dinoni

Contributor

Michele Dinoni

Chimica Item Type Metadata

Denominazione

Esano e Ottano (nomenclatura IUPAC dei componenti della benzina)
Benzina (nomenclatura tradizionale)
Petrol (denominazione in inglese)

Formula chimica

La benzina è una miscela di idrocarburi paraffinici (detti anche alcani) che si ottiene dall'unione di C6H14(esano) e C8H18(ottano). In seguito vengono anche aggiunti additivi con funzione detergente ed antidetonante.

Formula di struttura

Nella figura si possono notare le strutture molecolari dei due componenti della benzina: esano ed ottano.
Queste molecole organiche sono costituite solo da carbonio e idrogeno con esclusivamente legami singoli.
http://www.cosmicnoise.it/o/files/original/10/785/benzina_1.jpg

Proprietà fisico/chimiche

La densità varia, nelle qualità commerciali, tra 0,72 e 0,76 kg/dm3 .
Il potere calorifico superiore giunge fino a 47.000 kJ/kg.
La temperature di fusione è tra i -185 e i -135 gradi mentre la temperatura di ebolizione è compresa tra gli 80 e i 100 gradi.
E' una sostanza fluida incolore altamente infiammabile.
La sua massa molare è di 114 g/mol.

Stato naturale e diffusione

La benzina non si trova in natura però viene ottenuta dalla distillazione del petrolio greggio a temperature tra i 35 e i 215 gradi, che invece si trova in natura allo stato liquido.
Il petrolio si trova soprattutto in Canada, in Venezuela, in Arabia Saudita , in Iraq, in Iran e nel Kuwait.

Processo produttivo

Il petrolio grezzo viene lavorato nelle raffinerie e comincia il suo percorso entrando in una colonna di distillazione. Qui viene separato nei suoi componenti che sono leggeri come i GPL e pesanti come i residui. Prodotti intermedi sono la benzina , il kerosene e il gasolio leggero e pesante. La benzina semilavorata che esce dalla colonna di distillazione, deve essere trattata in un impianto di desolforazione con idrogeno per non danneggiare l'impianto del processo successivo. La benzina che esce dall'impianto di desolforazione va quindi a un impianto detto reformer che deve incrementare il numero di ottano grazie all'azione di un catalizzatore di platino che lavora in atmosfera di idrogeno. La benzina non ha ancora tutte le caratteristiche previste dalla legge per essere commercializzata ed infatti sono ottenute operando un mix con altri prodotti della lavorazione del greggio. Gli additivi che vengono aggiunti sono l'etanolo, il nitrometano, il metanolo, il benzene e l'acetone.

Utilizzi, applicazioni

La benzina viene utilizzata esclusivamente come carburante per i motori e proprio per questo motivo vengono aggiunti additivi ed altre sostanze per aumentarne le prestazioni. Vi sono presenti numerose varietà di benzine a seconda del processo produttivo :
- la benzina di reforming
- la benzina di cracking termico (componente per benzine di autoveicoli)
- la benzina di polimerizzazione (ottenuta dalla polimerizzazione di composti idrocarburici insaturi liquidi ed usata come componente per le benzine di autoveicoli)
- la benzina di alchilazione (ha un numero di ottani maggiore e si utilizza come componente per le benzine di motori aeronautici)
Questi tipi di benzine, insieme a particolari additivi , vanno a formare i vari tipi di benzine presenti sul mercato che si differenziano in base all'uso a cui sono destinate :
- benzina verde (per motori a scoppio)
- surplus 98 (simile alla benzina verde ma con un numero maggiore di ottani)
- benzina avio (per motori aeronautici e per veicoli da corsa)

Cenni storici

L'incenso di Giava, nel XV secolo ,venne a lungo esportato verso l'Europa, e lì gli spagnoli e gli italiani che lo adoperavano gli diedero rispettivamente i nomi di benjuí e benzoì, storpiature del vocabolo iniziale d'origine indonesiana; il nome preferito fu però benzoino, una voce che ebbe la meglio su tutte le altre e dalla quale deriva pure il nome della pianta da cui si estraeva l'unguento, la Styrax benzoin. Nei secoli seguenti ci furono diversi studi chimici su questa sostanza, curati in epoche diverse da Blaise de Vigenère, Liebig, Wöhler, Mitscherlich e il suo allievo Péligot, che portarono a diverse interessanti scoperte. Una tra queste fu che Il riscaldamento dell'acido benzoico con calce e la conseguente distillazione davano una sostanza di formula C6H6, che per derivazione fu chiamata benzin in tedesco e benzene in italiano. Essa aveva le proprietà di essere odorosa, trasparente e infiammabile.
Fu così scoperto il benzene, il primo degli idrocarburi ciclici aromatici. In seguito si trovò il modo di estrarlo anche dal petrolio e fu perciò chiamata benzina (da benzene).

Note

Durante la produzione della benzina vengono aggiunti vari additivi (anche antidetonanti) e coloranti che servono a indicarne la tossicità (nella benzina senza piombo è contenuto un colorante di colore verde). Tutte queste sostanze tuttavia, sebbene limitate per legge, producono durante la combustione una serie di inquinanti gassosi e particellari, che risultano pericolosi per l'ambiente e tossici o cancerogeni per l'uomo. Per questo motivo, al fine di portare i livelli delle emissioni da autoveicoli a benzina entro valori massimi tollerabili, le legislazioni di vari Paesi, tra cui quelli della Unione Europea, hanno da qualche tempo imposto una drastica riduzione del contenuto di sostanze additive. In particolare, per quanto riguarda gli additivi antidetonanti, sono stati banditi i composti organometallici del piombo, la cui presenza nelle benzine super è stata dapprima ridotta (fino a 0,15 g/l) e poi sostanzialmente vietata nei Paesi della Unione Europea.
In Italia, la commercializzazione della benzina super contenente piombo è cessata il 1° gennaio del 2002.
Inoltre le esigenze di carattere ambientale hanno portato a promuovere lo sviluppo di benzine dette riformulate, nelle quali la composizione chimica è controllata per limitare le emissioni nocive (oltre che di composti del piombo, di monossido di carbonio, di ossidi di azoto, di benzene e altri idrocarburi aromatici, di composti solforati, ecc.). Ciò ha portato alla produzione e commercializzazione di benzina senza piombo, detta “verde”, nella quale il numero di ottano viene innalzato con l'aggiunta di antidetonanti alternativi, quali l'MBTE e l'ETBE. L'uso di questi composti ha consentito la riduzione della quantità di idrocarburi aromatici presenti in questo tipo di benzine, con miglioramento dell'impatto sull'inquinamento atmosferico.
Inoltre a causa della tossicità della benzina possono esserci delle intossicazioni, acute e croniche (benzinismo), che derivano appunto dall'inalazione di vapori di benzina, più raramente da ingestione della sostanza

Riferimenti

www.treccani.it/enciclopedia/benzina
https://www.chimica-online.it/materiali/benzina.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Benzina
www.sapere.it/enciclopedia/benzina.html

Collection

Citation

Michele Dinoni, “BENZINA,” __Cosmic_Noise__e-learning_for_science__, accessed April 29, 2024, http://www.cosmicnoise.it/o/items/show/785.